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Bergamotto: la pianta dagli agrumi profumati che conquista giardini e cucine

Bergamotto: la pianta dagli agrumi profumati che conquista giardini e cucine
Photo by Nennieinszweidrei – Pixabay
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Scopri come coltivare e prenderti cura del bergamotto, l’agrume dal profumo intenso e dalle mille proprietà benefiche.

Bergamotto: la pianta dagli agrumi profumati che conquista giardini e cucine
Photo by Nennieinszweidrei – Pixabay

Il bergamotto (Citrus bergamia) è una pianta appartenente alla famiglia delle Rutaceae, originaria della Calabria e celebre per il suo frutto dal profumo unico, usato in profumeria, cosmetica e anche in cucina. Coltivarlo a casa è possibile, purché si rispettino alcune esigenze specifiche. Questa guida ti spiega come farlo al meglio, anche se sei alle prime armi con il giardinaggio.

Caratteristiche di Bergamotto

Il bergamotto è un piccolo albero sempreverde, simile agli altri agrumi, che può raggiungere i 3-4 metri di altezza. Le sue foglie sono ovali, lucide e intensamente verdi, mentre i fiori bianchi, profumatissimi, sbocciano in primavera. Il frutto, tondeggiante e di colore giallo-verde, assomiglia a un’arancia, ma ha una buccia più spessa e rugosa.

Dal bergamotto si ricava un prezioso olio essenziale, noto per le sue proprietà calmanti e antisettiche, usato anche per aromatizzare il celebre tè Earl Grey.

Coltivazione

La coltivazione del bergamotto richiede un clima mite e un terreno ben drenato. È possibile coltivarlo in piena terra nelle zone costiere del Sud Italia, oppure in vaso nelle aree più fredde, così da poterlo riparare durante l’inverno. È importante utilizzare un terreno leggermente acido, con un buon contenuto di sabbia o perlite per favorire il drenaggio.

La semina non è comune: si preferisce acquistare giovani piante innestate, più resistenti e produttive.

Esposizione

Il bergamotto ha bisogno di luce abbondante per crescere rigoglioso e fruttificare. Predilige una posizione soleggiata, esposta a sud o sud-est. Se coltivato in vaso, è fondamentale spostarlo in un luogo riparato ma luminoso durante i mesi freddi.

Attenzione ai venti freddi e alle gelate, che possono danneggiare seriamente la pianta.

Potatura

La potatura del bergamotto si effettua a fine inverno o all’inizio della primavera, eliminando i rami secchi, malati o che crescono disordinatamente. Lo scopo è arieggiare la chioma e stimolare la produzione di nuovi getti.

Evita tagli troppo drastici: il bergamotto risponde meglio a interventi leggeri ma regolari.

Rinvaso

Il rinvaso del bergamotto in vaso andrebbe fatto ogni 2-3 anni, preferibilmente in primavera. Scegli un contenitore leggermente più grande del precedente, con fori sul fondo, e utilizza un terriccio per agrumi o una miscela di terra, sabbia e torba.

È importante non interrare troppo il colletto della pianta e garantire un buon drenaggio.

Concimazione

Il bergamotto ha bisogno di nutrimenti per fiorire e fruttificare. In primavera ed estate, somministra un fertilizzante specifico per agrumi ogni 15-20 giorni.

Scegli un concime ricco di azoto, fosforo e potassio, e, se possibile, integralo con microelementi come ferro e magnesio per prevenire l’ingiallimento delle foglie.

Irrigazione

L’irrigazione deve essere regolare ma non eccessiva. In estate, annaffia quando il terreno è asciutto nei primi centimetri; in inverno, riduci notevolmente le bagnature.

Evita i ristagni d’acqua, che possono causare marciume radicale. Un buon trucco è utilizzare sottovasi con argilla espansa per evitare il contatto diretto dell’acqua con le radici.

Parassiti e malattie

Il bergamotto può essere colpito da cocciniglie, afidi e acari, soprattutto in ambienti caldi e secchi. Intervieni con prodotti naturali come il sapone di Marsiglia diluito o olio di neem.

Tra le malattie fungine più comuni ci sono la fumaggine e il mal secco. Una corretta esposizione al sole e una buona circolazione dell’aria aiutano a prevenire problemi.

Moltiplicazione

La moltiplicazione del bergamotto si effettua per talea o, più comunemente, per innesto su portainnesti di agrumi resistenti. Questa tecnica consente di ottenere piante più forti e produttive.

La talea va prelevata a fine estate da rami giovani e sana, e radicata in un substrato sabbioso tenuto costantemente umido.