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Amolo: il piccolo susino che profuma di tradizione e bellezza

Amolo: il piccolo susino che profuma di tradizione e bellezza
Photo by JA2020 – Pixabay
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Scopri tutto su Prunus cerasifera, noto come Amolo, una pianta rustica e ornamentale facile da coltivare e ricca di sorprese.

Amolo: il piccolo susino che profuma di tradizione e bellezza
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Il Prunus cerasifera, conosciuto comunemente come Amolo o susino mirabolano, è un albero o arbusto ornamentale appartenente alla famiglia delle Rosaceae. Apprezzato sia per i suoi fiori spettacolari che per i suoi piccoli frutti eduli, l’Amolo si distingue per la sua rusticità e la facilità di coltivazione. Originario dell’Asia sud-occidentale e dell’Europa orientale, ha trovato un posto d’onore nei giardini, nei frutteti e persino nei viali alberati, grazie alla sua resistenza e al fascino che esercita durante ogni stagione.

Caratteristiche di Amolo

L’Amolo è una pianta decidua che può assumere la forma di un arbusto o di un piccolo albero, raggiungendo altezze tra i 4 e gli 8 metri. La sua corteccia liscia e scura, unita alle foglie ovali e dentellate, di colore verde intenso o porpora a seconda della varietà, lo rendono decorativo anche in assenza di fiori o frutti. La fioritura è precoce, già a fine inverno o inizio primavera, con una cascata di fiori bianchi o rosa che anticipano l’arrivo della bella stagione. I frutti, simili a piccole susine rosse o gialle, maturano in estate e sono commestibili, anche se leggermente aciduli.

Coltivazione

Coltivare l’Amolo è semplice anche per chi non ha molta esperienza in giardinaggio. È una pianta rustica che si adatta a diversi tipi di terreno, purché ben drenati. Cresce bene sia in vaso sia in piena terra, ed è adatta sia a scopi ornamentali che produttivi. Può essere coltivata da sola, come esemplare singolo, oppure in siepi miste.

Esposizione

L’Amolo predilige un’esposizione soleggiata, che ne favorisce la fioritura e la fruttificazione. Può sopportare anche la mezz’ombra, ma in questo caso la produzione di fiori e frutti sarà meno generosa. È una pianta molto resistente al freddo, tollerando anche temperature inferiori ai -15 °C.

Potatura

La potatura dell’Amolo va eseguita dopo la fioritura, evitando di tagliare i rami che hanno appena prodotto i fiori, poiché da lì nasceranno i frutti. È sufficiente eliminare i rami secchi o danneggiati e contenere la forma della chioma. Nei primi anni, può essere utile effettuare una potatura di formazione per guidarne lo sviluppo.

Rinvaso

Se coltivato in vaso, l’Amolo necessita di essere rinvasato ogni 2-3 anni, preferibilmente in primavera. È importante scegliere un contenitore leggermente più grande del precedente e un terriccio universale ben drenato. Il rinvaso favorisce la crescita e la salute dell’apparato radicale.

Concimazione

La concimazione non deve essere eccessiva. In primavera è utile somministrare un concime organico o a lenta cessione ricco di potassio, che stimoli la fioritura e la produzione di frutti. In autunno si può arricchire il terreno con compost o letame ben maturo per rinvigorire la pianta prima del riposo invernale.

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Photo by Nennieinszweidrei – Pixabay

Irrigazione

L’Amolo non è particolarmente esigente in fatto di acqua. Dopo l’attecchimento, tollera brevi periodi di siccità, ma è bene irrigare regolarmente durante i periodi più caldi, soprattutto per gli esemplari coltivati in vaso. Attenzione ai ristagni d’acqua, che possono danneggiare le radici.

Parassiti e malattie

Tra i principali nemici dell’Amolo ci sono gli afidi, che possono colonizzare i giovani germogli, e la moniliosi, una malattia fungina che colpisce fiori e frutti. In primavera è consigliabile un trattamento preventivo con prodotti naturali come il macerato di ortica o l’olio di neem. Una buona aerazione della chioma riduce il rischio di malattie fungine.

Moltiplicazione

La moltiplicazione dell’Amolo avviene principalmente per seme o per talea. Il seme richiede una stratificazione a freddo per germinare, mentre le talee legnose prelevate in autunno possono essere messe a radicare in un substrato sabbioso. Nei vivai, spesso viene utilizzato come portainnesto per altre varietà di pruno.