Si presenta come un leggero strato di cotone, ma dietro questo aspetto innocuo si nasconde un parassita che compromette la salute degli oliveti.

La cotonella dell’olivo (Euphyllura olivina) è un minuscolo insetto appartenente alla famiglia dei Psyllidae, conosciuto anche come cotonello. Si tratta di un parassita molto diffuso nelle aree mediterranee, soprattutto in Italia, dove colonizza fiori, foglie e giovani germogli dell’ulivo.
Il danno principale è legato al suo comportamento alimentare: l’insetto punge le parti tenere della pianta per succhiarne la linfa, compromettendo la vitalità dell’ulivo. Non solo rallenta la crescita, ma interferisce anche con la fioritura e la successiva produzione di olive.
I segnali da non sottovalutare
Un’infestazione da cotonella si manifesta con sintomi ben visibili. I fiocchi bianchi simili al cotone che si notano su fiori e foglie giovani sono il primo segnale di allarme. Da qui, le conseguenze si susseguono rapidamente:
- Caduta prematura dei fiori, con un impatto diretto sulla fruttificazione.
- Foglie giovani che si arricciano e ingialliscono.
- Crescita rallentata dei germogli colpiti.
- Presenza di melata zuccherina, che favorisce lo sviluppo della fumaggine, un fungo scuro che ostacola la fotosintesi.
Se trascurata, un’infestazione massiccia può ridurre drasticamente la produttività dell’oliveto, generando perdite significative per chi coltiva olive a scopo commerciale.
Quando si sviluppa e da cosa è favorito
Il ciclo della cotonella si attiva principalmente in primavera, quando le temperature si stabilizzano intorno ai 18 °C e l’umidità atmosferica aumenta. Durante l’inverno, infatti, il parassita sverna nascosto tra le foglie. Con l’arrivo della bella stagione, le femmine iniziano a deporre le uova sui fiori e sulle foglie più tenere.
Le larve appena nate cominciano subito a nutrirsi, producendo le caratteristiche secrezioni bianche che le proteggono dagli agenti esterni. Le condizioni che favoriscono la proliferazione della cotonella sono legate a pratiche colturali scorrette: eccessiva concimazione azotata, scarsa aerazione della chioma e ristagni d’acqua rendono le piante più vulnerabili all’attacco.
Prevenzione e rimedi per proteggere gli olivi
La strategia più efficace contro la cotonella è la prevenzione. Una gestione attenta dell’oliveto riduce notevolmente il rischio di infestazione:
- Potature regolari per mantenere la chioma arieggiata e asciutta.
- Concimazioni bilanciate per evitare eccessi di azoto.
- Controllo del drenaggio per prevenire ristagni idrici.
- Evitare l’uso indiscriminato di pesticidi, che possono eliminare anche gli insetti utili.
Se la pianta è già infestata, si può intervenire con trattamenti a base di sapone molle di potassio o olio bianco, due soluzioni naturali che aiutano a contenere la presenza del parassita. In caso di attacchi gravi, è possibile ricorrere a fitofarmaci specifici, purché utilizzati con attenzione e secondo normativa.
Va infine sottolineato che la cotonella colpisce in modo specifico l’olivo e l’olivastro. Tuttavia, mentre sugli alberi coltivati i danni sono spesso rilevanti, nelle varietà spontanee come l’oleastro le conseguenze sono generalmente meno gravi, dato che non vengono coltivate per la produzione di frutti.