Un ortaggio versatile e nutriente, facile da coltivare e ricco di benefici per la salute.

Il cavolo cappuccio (Brassica oleracea var. capitata) è una delle verdure più diffuse e apprezzate negli orti di tutto il mondo. Con la sua tipica forma tondeggiante e le foglie compatte, è protagonista di numerose ricette tradizionali, dalle insalate fresche alle zuppe invernali. Coltivarlo non è solo un modo per arricchire la propria tavola di gusto e nutrienti, ma anche un’attività gratificante e alla portata di tutti, grazie alla sua resistenza e adattabilità.
Caratteristiche di cavolo cappuccio
Il cavolo cappuccio si presenta con una testa sferica e compatta, composta da foglie lisce o leggermente ondulate. Può essere verde chiaro, verde scuro o violaceo, a seconda della varietà. È una pianta biennale coltivata come annuale, con radici robuste e un fusto corto che sostiene la caratteristica “palla” di foglie. Oltre al valore alimentare, è ricco di vitamine (C, K e gruppo B), sali minerali e antiossidanti, che lo rendono un alimento prezioso per la salute.
Coltivazione
Il cavolo cappuccio predilige climi freschi e cresce bene sia in primavera che in autunno. Si semina in semenzaio o direttamente in piena terra, a seconda della stagione. Le piantine si trapiantano quando hanno 4-5 foglie vere, mantenendo una distanza di circa 40-50 cm tra una e l’altra. Il terreno ideale è ben drenato, ricco di sostanza organica e con pH leggermente acido o neutro.

Esposizione
Questa pianta necessita di molta luce per svilupparsi correttamente. L’esposizione ideale è in pieno sole, anche se tollera la mezz’ombra nelle ore più calde. La luce diretta favorisce la formazione di teste più compatte e saporite.
Potatura
Il cavolo cappuccio non richiede una vera e propria potatura. È utile eliminare eventuali foglie ingiallite o danneggiate alla base per permettere una migliore aerazione e prevenire malattie. Questo semplice intervento aiuta la pianta a concentrare le energie sulla formazione del cuore centrale.
Rinvaso
Di solito il cavolo cappuccio viene coltivato direttamente nell’orto, ma può crescere anche in grandi vasi o cassoni profondi almeno 30-35 cm. In caso di coltivazione in contenitore, è consigliato rinvasare le giovani piantine in recipienti più capienti quando le radici iniziano a occupare tutto lo spazio disponibile.

Concimazione
Il cavolo cappuccio è una pianta esigente in termini nutritivi. Prima della semina o del trapianto, è utile arricchire il terreno con compost maturo o letame ben decomposto. Durante la crescita, si possono effettuare concimazioni di supporto con fertilizzanti organici o a base di azoto, per stimolare lo sviluppo delle foglie, che rappresentano la parte edibile della pianta.
Irrigazione
Un’irrigazione costante è fondamentale per ottenere cavoli teneri e di buona qualità. Il terreno deve rimanere sempre leggermente umido, evitando però ristagni d’acqua che potrebbero provocare marciumi. In estate si consiglia di annaffiare al mattino presto o alla sera, per ridurre l’evaporazione.

Parassiti e malattie
Il cavolo cappuccio può essere attaccato da insetti come afidi, cavolaie e altiche, che si nutrono delle foglie causando danni evidenti. Tra le malattie più comuni ci sono l’oidio, la peronospora e il marciume radicale. Una buona rotazione colturale, l’eliminazione delle foglie malate e l’uso di rimedi naturali (come macerati di ortica o aglio) aiutano a prevenire questi problemi.
Moltiplicazione
La moltiplicazione avviene principalmente per seme. Le sementi si possono acquistare facilmente o ricavare dalle piante lasciate andare a seme nella seconda stagione di crescita. La semina in semenzaio permette di avere piantine robuste da trapiantare in piena terra, garantendo un raccolto più abbondante e uniforme.