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Il fascino tropicale del frangipani: guida completa alla coltivazione della plumeria

Il fascino tropicale del frangipani: guida completa alla coltivazione della plumeria
Photo by Ika Hilal – Shutterstock
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Scopri come coltivare e curare il frangipani, una pianta ornamentale dal profumo inconfondibile e dall’aspetto esotico.

Il fascino tropicale del frangipani: guida completa alla coltivazione della plumeria
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La plumeria, conosciuta comunemente come frangipani e scientificamente come Plumeria rubra, è una pianta iconica delle zone tropicali, famosa per i suoi fiori profumati utilizzati nelle tradizionali ghirlande hawaiane. Nonostante l’aspetto esotico, si adatta bene anche alla coltivazione in vaso nei nostri climi, purché si rispettino alcune semplici esigenze. È una pianta apprezzata per la bellezza dei fiori e per la relativa facilità di gestione, ideale sia per appassionati sia per chi desidera un tocco tropicale sul balcone o in giardino.

Caratteristiche del frangipani

Il frangipani è un arbusto o piccolo albero a foglia caduca, caratterizzato da rami carnosi e foglie lunghe e lanceolate. La sua attrattiva principale sono i fiori, che possono variare dal bianco al rosa, al giallo e al rosso, spesso con una combinazione di più colori. Il profumo intenso è uno dei tratti distintivi della pianta. La crescita è lenta ma costante, e in buone condizioni può raggiungere diversi metri d’altezza, anche se in vaso mantiene dimensioni più contenute.

Coltivazione

Coltivare il frangipani non è complesso, ma richiede alcune attenzioni fondamentali. Nei climi mediterranei è consigliabile coltivarlo in vaso, così da poterlo riparare durante l’inverno. La pianta ama terreni ben drenati, leggeri e leggermente sabbiosi. Una miscela di terra per piante tropicali, perlite e sabbia grossolana favorisce lo sviluppo radicale e riduce il rischio di ristagni idrici.

Esposizione

Il frangipani necessita di molta luce per crescere e fiorire. L’ideale è una posizione pienamente soleggiata per almeno 6 ore al giorno. In ambienti troppo ombreggiati tende a produrre poche foglie e quasi nessun fiore. Durante l’estate sopporta bene il caldo, mentre in inverno va protetto dal freddo: la temperatura non dovrebbe scendere sotto i 10°C.

Potatura

La potatura non è indispensabile, ma può aiutare a mantenere una forma armoniosa. È bene intervenire alla fine dell’inverno o all’inizio della primavera, eliminando rami secchi o danneggiati e accorciando leggermente quelli troppo lunghi. La pianta emette nuovi rami dal punto di taglio, quindi una potatura mirata può favorire una chioma più folta.

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Photo by Izmun – Shutterstock

Rinvaso

Il rinvaso va eseguito ogni 2-3 anni, preferibilmente in primavera, scegliendo un vaso leggermente più grande del precedente. È importante mantenere un substrato molto drenante e posizionare uno strato di argilla espansa sul fondo. Il frangipani sviluppa un apparato radicale piuttosto robusto, quindi non teme contenitori profondi.

Concimazione

Per sostenere la crescita e favorire la fioritura, è consigliabile utilizzare un concime liquido ricco di fosforo e potassio ogni 15-20 giorni durante la stagione vegetativa (primavera-estate). In inverno la concimazione va sospesa, poiché la pianta entra in riposo.

Irrigazione

L’irrigazione deve essere moderata. Il frangipani preferisce un terreno che si asciuga tra una bagnatura e l’altra. In estate si può annaffiare una o due volte a settimana, evitando sempre ristagni. In inverno, quando la pianta perde le foglie, l’acqua va ridotta drasticamente, arrivando quasi a sospenderla.

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Photo by Aida Fiteri – Shutterstock

Parassiti e malattie

Il frangipani è generalmente resistente, ma può essere attaccato da cocciniglie, afidi e ragnetto rosso, soprattutto in condizioni di scarsa umidità o poca circolazione d’aria. È utile controllare regolarmente le foglie e intervenire tempestivamente con prodotti specifici o rimedi naturali come sapone molle. I ristagni d’acqua possono invece favorire marciumi radicali.

Moltiplicazione

La moltiplicazione avviene facilmente tramite talea. Si preleva un ramo semilegnoso a fine primavera o in estate, lo si lascia asciugare per qualche giorno e poi si inserisce in un substrato molto drenante. Le radici si formano in poche settimane, soprattutto se la talea viene mantenuta in un luogo caldo e luminoso.