Una guida pratica e completa per conoscere e coltivare la pitaya, una pianta affascinante e sempre più amata.

La pitaya, conosciuta comunemente come frutto del drago e scientificamente come Hylocereus undatus, è una pianta affascinante che unisce un aspetto scenografico a frutti dal sapore delicato e ricchi di proprietà. Proveniente dalle regioni tropicali dell’America Centrale, si sta diffondendo rapidamente anche in Europa per la sua capacità di crescere bene in vaso e per la facilità di cura. Ideale per chi desidera una pianta ornamentale e produttiva allo stesso tempo, la pitaya si adatta sorprendentemente bene anche ai coltivatori meno esperti.
Caratteristiche del frutto del drago
Il frutto del drago è un cactus rampicante che sviluppa lunghi fusti triangolari, carnosi e ricchi di acqua. Durante la stagione calda produce grandi fiori bianchi, profumati e spettacolari, che si aprono solo di notte. I frutti, conosciuti come pitaya, hanno una buccia colorata e una polpa morbida punteggiata di piccoli semi commestibili. Oltre al suo valore estetico, la pianta è resistente, cresce rapidamente e può fruttificare già dopo pochi anni se coltivata nelle giuste condizioni.
Coltivazione
La pitaya può essere coltivata sia in piena terra nelle zone più calde, sia in vaso dove il clima è più fresco. È importante fornirle un sostegno verticale, come un tutore o un palo, perché i suoi rami tendono ad arrampicarsi e a ricadere con il tempo. Cresce bene in terriccio ben drenante e leggero, preferibilmente arricchito con sabbia o perlite. La temperatura ideale è compresa tra 20° e 30°C, mentre sotto i 5°C rischia di danneggiarsi.
Esposizione
Essendo un cactus tropicale, il frutto del drago ama la luce intensa. Può sopportare il pieno sole, ma nelle zone molto calde è meglio offrirle una luce filtrata nelle ore centrali per evitare scottature. In casa, preferisce un davanzale molto luminoso o una veranda esposta a sud.
Potatura
La potatura serve a contenere la crescita e a stimolare la produzione dei frutti. Si effettua preferibilmente a fine inverno, eliminando i rami secchi, danneggiati o troppo disordinati. Una leggera potatura può essere utile anche durante la stagione vegetativa per mantenere la pianta ordinata e favorire una migliore aerazione.

Rinvaso
Il rinvaso si esegue ogni 2-3 anni, preferibilmente in primavera. La pitaya cresce rapidamente, quindi è consigliabile scegliere un vaso leggermente più grande e stabile, dotato di un buon drenaggio. È fondamentale utilizzare un terriccio per cactus arricchito con materiale drenante per evitare ristagni d’acqua.
Concimazione
Durante la primavera e l’estate la pitaya beneficia di una concimazione regolare con un fertilizzante bilanciato, leggero e ricco di microelementi. È possibile utilizzare un concime liquido per cactus ogni 20-30 giorni. In autunno e inverno, invece, la concimazione va sospesa per rispettare il naturale riposo vegetativo.
Irrigazione
La pitaya richiede annaffiature moderate. In primavera ed estate si irriga quando il terriccio risulta asciutto in superficie, evitando sempre il ristagno che può causare marciumi radicali. In inverno, le annaffiature devono essere molto più rare, giusto quanto basta per non far seccare completamente il substrato.

Parassiti e malattie
Il frutto del drago è generalmente resistente, ma può essere attaccato da cocciniglia, afidi e acari. In caso di infestazione, è utile intervenire tempestivamente con prodotti naturali come l’olio di neem o con un insetticida specifico. Il problema più comune resta comunque il marciume causato da eccesso d’acqua, facilmente prevenibile con un corretto drenaggio.
Moltiplicazione
La moltiplicazione avviene soprattutto tramite talea. È sufficiente tagliare un segmento di fusto, lasciarlo asciugare per qualche giorno e poi piantarlo in un terriccio leggermente umido. Le talee radicano facilmente e permettono di ottenere nuove piante identiche alla madre in poco tempo.
