Scopri tutte le caratteristiche dell’alloro, come coltivarlo in vaso o in giardino, e i consigli per mantenerlo sano e rigoglioso tutto l’anno.

L’alloro, conosciuto scientificamente come Laurus nobilis, è una pianta aromatica sempreverde molto apprezzata per le sue foglie profumate, usate in cucina per insaporire svariate pietanze. Originario del bacino del Mediterraneo, l’alloro è una pianta resistente e decorativa, perfetta sia per la coltivazione in giardino che in vaso. Oltre al suo uso culinario, l’alloro ha un fascino storico e simbolico: era infatti considerato sacro nell’antica Grecia e Roma, dove veniva intrecciato in corone per celebrare la gloria e il sapere. Ma come prendersene cura? Vediamolo nel dettaglio.
Caratteristiche di Alloro
L’alloro è un arbusto o piccolo albero che può raggiungere anche i 10 metri di altezza se coltivato in piena terra, mentre in vaso si mantiene più contenuto. Le sue foglie sono coriacee, di colore verde scuro e molto aromatiche. Produce piccoli fiori gialli in primavera e, se impollinato, può dare origine a bacche nere in autunno. È una pianta dioica, quindi esistono esemplari maschili e femminili.
Coltivazione
Coltivare l’alloro è piuttosto semplice, a patto di rispettare le sue esigenze di base. Può essere piantato in giardino come siepe, cespuglio ornamentale o in grandi vasi sul balcone. È resistente al freddo, ma nelle zone con inverni rigidi è consigliabile proteggerlo con tessuto non tessuto o ritirarlo in un luogo riparato.
Esposizione
L’alloro predilige posizioni soleggiate o a mezz’ombra. Ama la luce, ma tollera anche una leggera ombreggiatura, soprattutto nelle ore più calde della giornata. Se coltivato in casa, è bene collocarlo vicino a una finestra ben illuminata.
Potatura
La potatura dell’alloro va effettuata una o due volte l’anno, preferibilmente a fine inverno e in estate. Serve a mantenere la forma della pianta, stimolare la crescita e rimuovere i rami secchi o malati. L’alloro tollera bene le potature anche drastiche, quindi può essere modellato facilmente in siepi o topiaria.
Rinvaso
Se coltivato in vaso, l’alloro va rinvasato ogni 2-3 anni, preferibilmente in primavera. È importante scegliere un contenitore leggermente più grande e utilizzare un terriccio ben drenato, mescolando terra universale con sabbia o pomice. Il drenaggio è fondamentale per evitare ristagni d’acqua, che possono compromettere la salute della pianta.

Concimazione
L’alloro non è particolarmente esigente, ma per favorirne la crescita è utile concimare da marzo a settembre ogni 20-30 giorni con un fertilizzante liquido per piante verdi. In alternativa, si può usare del compost maturo o del letame ben decomposto a fine inverno.
Irrigazione
Le annaffiature devono essere regolari, soprattutto nei primi anni di vita della pianta e durante i mesi più caldi. In estate va irrigato quando il terreno è asciutto in superficie, evitando i ristagni. In inverno, si può ridurre sensibilmente la quantità d’acqua, specie se la pianta è in riposo vegetativo.
Parassiti e malattie
L’alloro è generalmente resistente, ma può essere attaccato da cocciniglia, afidi e psilla. In caso di infestazione, si può intervenire con prodotti naturali come il sapone di Marsiglia o l’olio di neem. Le foglie che ingialliscono o cadono possono segnalare problemi di drenaggio o eccesso d’acqua.
Moltiplicazione
La moltiplicazione dell’alloro può avvenire per talea o per seme. Il metodo più semplice è la talea legnosa in estate: si preleva un rametto sano, lo si pianta in un mix di torba e sabbia, e lo si tiene in ambiente umido fino alla radicazione. La propagazione per seme è più lenta, ma può dare buoni risultati se i semi sono freschi.