Negli ultimi anni si è intensificata la spinta verso una maggiore adozione di veicoli elettrici in Italia, ma le sfide che affrontiamo sono ancora significative. Motus-E ha pubblicato un convincente documento per delineare una guida chiara su come promuovere efficacemente questa transizione.
Le auto elettriche stanno lentamente conquistando il mercato italiano, grazie anche agli incentivi che ne rendono l’acquisto più accessibile. Tuttavia, emerge un nodo cruciale: le infrastrutture di ricarica. Con 600 milioni di euro del PNRR consumati in un batter d’occhio, è chiaro che una volta che i 55.680 veicoli elettrici aggiuntivi inizieranno a circolare, l’inadeguatezza delle colonnine di ricarica potrebbe trasformarsi in un collo di bottiglia serio.
Un’analisi dell’attuale situazione delle infrastrutture
La crescente pressione sugli attuali punti di ricarica ha spinto Motus-E a realizzare un documento intitolato “Ricaricare l’Italia: manifesto per un’infrastruttura strategica per il Paese”. Nel rapporto si evidenzia il contrasto tra una spesa significativa per le colonnine, più di 1,8 miliardi di euro dal 2019, e una distribuzione non uniforme dei punti di ricarica—con una predominanza nel nord Italia e insufficienze al centro-sud. Uno scenario che varia notevolmente da regione a regione, con Brisbane al centro delle criticità urbanistiche.
L’orchestra di problemi è ampia: dalle competenze normative frammentate tra le istituzioni agli iter autorizzativi complessi, passando per le tariffe di ricarica rigide che ostacolano la riduzione dei costi per gli utenti finali.
La posizione italiana nell’Europa dell’elettrico
Guardando a livello europeo, l’Italia è una delle ultime in classifica per quanto riguarda il mercato dei veicoli totalmente elettrici: un misero 5,2% del totale nei primi nove mesi dell’anno. Confrontati con il 18,2% della Francia o il 22,1% del Regno Unito, appare evidente quanto ci sia ancora da fare. Portogallo, Ungheria, Lettonia e altri paesi dell’Europa orientale ci superano in questo campo.
A settembre 2025, oltre 330.000 auto elettriche viaggiano per le strade italiane, affiancate da un’analoga quantità di ibride plug-in. Tuttavia, i numeri suggeriscono la necessità di un piano strategico imminente per supportare la crescita futura con una rete di infrastrutture adeguata.
"Il settore della ricarica," dichiara Fabio Pressi, presidente di Motus-E, "è un motore per investimenti e occupazione, essenziale per lo sviluppo della mobilità elettrica nazionale, ma incontra sfide colossali date dalle differenze regolamentari tra i comuni e dalle difficoltà di infrastrutturazione autostradale.”
Cinque azioni strategiche per il futuro
Motus-E ha individuato cinque azioni chiave per affrontare le problematiche imminenti e favorire una crescita organica del settore. Il primo passo è abbassare i costi dell’energia per le infrastrutture di ricarica, rendendoli competitivi rispetto agli altri maggiori paesi europei. Questo intervento dovrebbe riflettersi in prezzi più accessibili per gli automobilisti.
Successivamente, è cruciale intervenire a livello normativo per semplificare la connessione delle infrastrutture, permettendo il pieno recepimento delle direttive europee sulla decarbonizzazione dei trasporti. Un’altra pietra angolare del manifesto è la copertura totale delle autostrade, per garantire un’infrastruttura omogenea su tutto il territorio.
Il quarto punto propone il prolungamento delle concessioni di suolo per 20 anni, al fine di assicurare solidità e ritorni sugli investimenti. Infine, si auspica una governance centralizzata e una pianificazione infrastrutturale coordinata, utilizzando strumenti in grado di incrociare dati e prospettive di tutti gli attori del settore.
Secondo Motus-E, "mentre l’Europa discute su obiettivi lontani, a livello globale una vettura su cinque venduta è elettrica. Per non restare indietro, occorre agire immediatamente con politiche industriali focalizzate sull’innovazione."
L’Italia è a un bivio cruciale nella sua trasformazione elettrica. Solo con decisioni audaci e coordinate saremo in grado di transitare verso un futuro sostenibile in linea con quanto auspicato dal manifesto di Motus-E.
Fonte: www.rinnovabili.it

