Scopri tutto sull’Ailanto (Ailanthus altissima), una pianta affascinante e resistente, spesso sottovalutata, ma che richiede attenzione nella gestione.

L’Ailanto, conosciuto anche come “albero del paradiso”, è una pianta originaria dell’Asia appartenente alla famiglia delle Simaroubaceae. Il suo nome scientifico è Ailanthus altissima e si distingue per la sua incredibile capacità di adattamento e resistenza. Sebbene sia apprezzato per la crescita veloce e l’aspetto ornamentale, è anche noto per il suo carattere invasivo, che lo rende una presenza discussa nei giardini e nei contesti urbani. Conoscere bene le sue caratteristiche e come gestirlo è fondamentale per chi desidera coltivarlo responsabilmente.
Caratteristiche di Ailanto
L’Ailanto è un albero deciduo che può raggiungere anche i 25 metri di altezza. Le sue foglie sono composte, lunghe fino a 60 cm, e formate da numerose foglioline lanceolate, con margini lisci o leggermente dentati. Produce piccoli fiori verdastri, riuniti in pannocchie, che in estate si trasformano in frutti alati (samare) simili a eliche. È particolarmente apprezzato per la crescita rapida e la rusticità, ma emette un odore pungente che può risultare sgradevole. È in grado di svilupparsi anche in ambienti poveri e degradati, rendendolo perfetto per il rimboschimento urbano, ma anche potenzialmente invasivo.
Coltivazione
L’Ailanto si adatta facilmente a vari tipi di terreno, inclusi quelli poveri, aridi o inquinati. Tuttavia, per uno sviluppo ottimale, predilige terreni ben drenati, profondi e leggermente calcarei. La semina può essere effettuata in primavera, ma per ottenere risultati più rapidi è possibile piantare giovani esemplari in vivaio. Data la sua capacità di diffondersi tramite polloni e semi, è importante tenerlo sotto controllo.
Esposizione
Ama il sole e cresce bene anche in piena esposizione, ma tollera senza problemi la mezz’ombra. La sua adattabilità alla luce è uno dei motivi della sua diffusione urbana: riesce a prosperare anche tra i palazzi o lungo i margini stradali.
Potatura
La potatura dell’Ailanto è utile per contenerne la crescita e mantenerlo in forma. Va effettuata preferibilmente a fine inverno, eliminando i rami secchi o troppo invasivi. È importante non trascurare questa operazione, soprattutto se si vuole evitare che l’albero si espanda in modo incontrollato o comprometta strutture vicine.
Rinvaso
Se coltivato in vaso (pratica rara, ma possibile nei primi anni di vita), l’Ailanto va rinvasato ogni 2-3 anni, scegliendo contenitori più grandi e utilizzando un terriccio ben drenato. In giardino, il rinvaso non è necessario, ma è utile rimuovere i polloni che crescono alla base per controllarne la diffusione.
Concimazione
Non è una pianta particolarmente esigente dal punto di vista nutrizionale. Tuttavia, per favorirne la crescita nei primi anni, è possibile somministrare un fertilizzante organico in primavera e un concime a lenta cessione all’inizio dell’estate.

Irrigazione
L’Ailanto è molto resistente alla siccità una volta attecchito. Durante i primi anni di vita, però, è bene irrigare regolarmente, evitando ristagni d’acqua. In seguito, si può ridurre l’apporto idrico, intervenendo solo nei periodi di prolungata siccità.
Parassiti e malattie
È generalmente resistente a parassiti e malattie. Tuttavia, può essere attaccato da alcuni insetti come afidi o cocciniglie, soprattutto se coltivato in ambienti poco arieggiati. In rari casi può essere soggetto a marciumi radicali in caso di ristagno idrico.
Moltiplicazione
La moltiplicazione dell’Ailanto avviene facilmente per seme o tramite polloni radicali. I semi si raccolgono a fine estate e si seminano in primavera. I polloni, invece, possono essere prelevati e trapiantati, ma occorre fare attenzione: il rischio di diffusione incontrollata è elevato. Per questo, è consigliabile valutare bene la posizione e limitarne l’uso nei contesti aperti.
L’Ailanto è una pianta affascinante per la sua resistenza e adattabilità, ma necessita di una gestione consapevole per evitare che diventi un problema ambientale. Con le giuste accortezze, può offrire ombra, verde e un tocco esotico anche nelle aree più difficili da coltivare.