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Farinello comune: la pianta spontanea dalle mille risorse

Farinello comune: la pianta spontanea dalle mille risorse
Photo by Orest lyzhechka – Shutterstock
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Conosciuto anche come Chenopodium album, il farinello comune è una pianta rustica e versatile, spesso considerata infestante ma ricca di proprietà e facilmente coltivabile.

Farinello comune: la pianta spontanea dalle mille risorse
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Il farinello comune (Chenopodium album) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Amarantacee, diffusa in tutto il mondo per la sua straordinaria capacità di adattamento. Sebbene venga spesso vista come un’erbaccia, in realtà è una specie dalle molte virtù: commestibile, nutriente e utile anche per arricchire il terreno. Le sue foglie tenere, simili a quelle degli spinaci, venivano un tempo utilizzate in cucina e oggi stanno tornando in auge tra gli appassionati di erbe spontanee.

Caratteristiche del farinello comune

Il farinello comune è una pianta annuale che può raggiungere anche un metro di altezza. Presenta un fusto eretto, spesso ramificato, e foglie di forma variabile, da ovali a triangolari, con una caratteristica patina biancastra che ricorda la farina — da qui il nome “farinello”. I piccoli fiori verdastri si riuniscono in spighe compatte e, una volta maturi, producono numerosi semi scuri. È una specie rustica, capace di crescere in terreni poveri e incolti, ma anche tra le coltivazioni, dove può diventare invasiva se non controllata.

Coltivazione

Coltivare il farinello comune è semplice e non richiede particolari attenzioni. Può essere seminato direttamente in piena terra in primavera, quando le temperature superano i 10 °C. È sufficiente spargere i semi sulla superficie del terreno e coprirli leggermente. La germinazione è rapida, e nel giro di poche settimane la pianta inizia a svilupparsi. È adatta sia all’orto che alla crescita spontanea in giardino, purché si controlli la sua diffusione per evitare che si propaghi eccessivamente.

Esposizione

Il farinello comune predilige un’esposizione soleggiata, anche se si adatta bene alla mezz’ombra. La luce diretta del sole favorisce la crescita vigorosa e una maggiore produzione di foglie. Tuttavia, la pianta tollera bene anche condizioni meno luminose, rendendola ideale per zone di transizione o bordure.

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Potatura

Non necessita di una vera e propria potatura. È sufficiente rimuovere le parti secche o danneggiate e, se si desidera limitarne la crescita, tagliare le sommità prima che la pianta vada a seme. Questo aiuta anche a favorire una maggiore produzione di foglie giovani e tenere, le più apprezzate in cucina.

Rinvaso

Il farinello comune non è una pianta che si coltiva solitamente in vaso, ma se si desidera farlo per scopi ornamentali o culinari, è bene utilizzare un contenitore capiente e un terriccio universale ben drenato. Il rinvaso va effettuato solo se la pianta mostra segni di sofferenza per mancanza di spazio, preferibilmente in primavera.

Concimazione

Essendo una pianta rustica, il farinello comune non necessita di concimazioni abbondanti. In terreni poveri si può comunque aggiungere un po’ di compost maturo o concime organico al momento della semina, per favorire una crescita più vigorosa. Un apporto leggero di nutrienti naturali sarà sufficiente per tutta la stagione.

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Irrigazione

Il farinello comune tollera bene la siccità, ma per ottenere foglie più tenere è consigliabile annaffiare regolarmente, soprattutto nei periodi più caldi. Il terreno deve restare leggermente umido ma mai zuppo d’acqua, per evitare marciumi alle radici.

Parassiti e malattie

Questa pianta è piuttosto resistente e raramente viene attaccata da parassiti o malattie. Può talvolta subire danni da afidi o lumache, che si nutrono delle foglie giovani, ma con semplici rimedi naturali — come macerato d’ortica o gusci di uova frantumati intorno alla pianta — è possibile tenere tutto sotto controllo.

Moltiplicazione

La moltiplicazione avviene facilmente per seme. Il farinello comune tende a disseminarsi spontaneamente, e i semi, molto fertili, possono restare vitali nel terreno anche per anni. Per una coltivazione controllata, è possibile raccogliere i semi a fine estate e seminarli l’anno successivo, garantendo così nuove piante senza sforzo.