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Normativa Aree Idonee: Novità sul Decreto Legge Energia 2025

Normativa Aree Idonee: Novità sul Decreto Legge Energia 2025
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Un viaggio attraverso le recenti modifiche legislative per le energie rinnovabili a terra e in mare

Negli ultimi giorni, il settore dell’energia rinnovabile ha visto l’introduzione di significative modifiche normative grazie al nuovo Decreto Legge Energia 2025. Questo aggiornamento mira a risolvere le ambiguità e la frammentazione delle precedenti regolamentazioni, offrendo maggiore chiarezza e un quadro definito per le zone considerate idonee allo sviluppo delle energie rinnovabili.

Il decreto introduce l’articolo 6, che a sua volta espande il panorama normativo con cinque ulteriori articoli all’interno del Testo Unico delle Fer. Questo testo, atteso da tempo, include anche le modalità operative della piattaforma digitale dedicata allo sviluppo di aree idonee, e accelerazioni nei processi di autorizzazione.

Aree Idonee a Terra

Uno dei pilastri del nuovo decreto è la riorganizzazione delle aree terrestri considerate idonee per l’installazione di impianti rinnovabili. Si stabilisce che siti già ospitanti impianti possano essere utilizzati per progetti di rifacimento e ammodernamento, purché utilizzino la medesima tecnologia esistente. È un passo significativo che permette di ottimizzare l’uso del territorio, includendo anche l’integrazione di sistemi di accumulo.

Le località contemplate nel decreto spaziano dai siti bonificati, alle cave e miniere abbandonate, passando per aree degradate o non più suscettibili a sfruttamenti estrattivi. Inoltre, discariche chiuse e aree sotto la gestione di Ferrovie dello Stato e di altri gestori di infrastrutture entrano nella lista, così come terreni del demanio militare e altri beni statali non impegnati in programmi di valorizzazione.

Curiosamente, per gli impianti di produzione di biometano, sono state individuate specifiche zone agricole poste a meno di 500 metri da aree industriali, commerciali o artigianali, aggiungendo ulteriore stratificazione alle possibilità di sviluppo del settore.

Il Capitolo Fotovoltaico

Per quanto riguarda il fotovoltaico, il decreto introduce criteri specifici per delineare le aree idonee. Queste includono zone industriali, terreni agricoli affiancati da impianti, aree prossime alle autostrade e persino tetti di edifici già esistenti. Anche parcheggi ed ex siti estrattivi rientrano nelle possibilità, purché si rispettino i criteri ambientali.

Il decreto dà un ulteriore impulso alle Comunità Energetiche Rinnovabili, esentando i progetti di questa tipologia dalle restrizioni usuali, rendendo più facile l’attuazione di soluzioni fotovoltaiche anche su terreni agricoli, una scelta che promette di accelerare il ritmo di innovazione e sostenibilità.

Aree Idonee in Mare

Non meno importanti sono le aree destinate agli impianti off-shore. Le zone privilegiate comprendono piattaforme petrolifere in disuso e aree marittime gestite, ampliando notevolmente il potenziale delle installazioni oceaniche.

Anche i porti diventano un potenziale punto di installazione, purché si rispettino limiti di potenza e vi siano varianti regolatrici appropriate. Queste misure implicano un’importante strategia nazionale per lo sviluppo delle rinnovabili, integrando vari organismi e competenze per promuovere un’energia più pulita.

Le Regioni e Province autonome avranno il compito di individuare ulteriori aree valide, nel rispetto di criteri ambientali e del patrimonio culturale, assicurando che i nuovi progetti si sviluppino su superfici già compromesse o urbanizzate.

La nuova normativa rappresenta un passo cruciale verso l’espansione strategica del settore delle energie rinnovabili in Italia, puntando su una regolamentazione più snella e chiara. Con l’attenzione crescente per le comunità energetiche e gli impianti offshore, il paese si prepara a un futuro sostenibile più efficiente e integrato.

Fonte: www.rinnovabili.it