Un’importante svolta nella mobilità sostenibile è avvenuta in Italia, con l’installazione di oltre 70.000 colonnine di ricarica per auto elettriche. Questo progresso rappresenta un passo significativo verso un futuro più green, ma svela anche disomogeneità regionali che fanno riflettere sulla strada ancora da percorrere.
Sono esattamente 70.272 le colonnine di ricarica presenti in Italia, secondo i dati raccolti da Motus-E fino al 30 settembre. In un solo anno, questi impianti sono cresciuti di quasi 10.000 unità, segno di un impegno significativo verso l’espansione della rete di ricarica. Tuttavia, nonostante questo aumento, permangono ancora troppe aree scoperte lungo la penisola, indicando disparità non solo tra nord, centro e sud, ma anche tra le stesse regioni.
Una rete autostradale in fase di potenziamento
La rete autostradale italiana ha anch’essa visto un incremento nei punti di ricarica, ora arrivati a 1.274 rispetto ai 1.057 dell’anno scorso. Di questi, l’86% offre la ricarica veloce in corrente continua, e una buona parte di essi supera i 150 kW di potenza. Attualmente, il 48% delle aree di servizio autostradali è dotato di infrastrutture adeguate, segnalando comunque la necessità di ulteriori sviluppi per coprire tutte le arterie principali.
Regioni in crescita, ma con differenze marcate
Dai risultati di Motus-E emerge che la Lombardia detiene il primato con 14.242 punti di ricarica, seguita dal Lazio con 7.447, il Piemonte con 6.777, e infine Veneto ed Emilia-Romagna. Questo panorama regionale delinea uno sviluppo più concentrato al nord, lasciando però aperto il problema delle regioni meno servite. La Lombardia, in particolar modo, ha aggiunto 2.255 stazioni in un anno, mantenendo un ritmo di crescita superiore rispetto alle altre regioni.
Prospettive future e sfide da affrontare
Nonostante i progressi, il tempo tra l’installazione delle colonnine e la loro operatività resta un ostacolo. Recenti statistiche mostrano che il 14% delle nuove installazioni attende ancora il collegamento alla rete, un leggero miglioramento rispetto al 18% del trimestre precedente, ma ancora troppo elevato. Fabio Pressi, presidente di Motus-E, ha riconosciuto queste difficoltà, sottolineando come "la crescita della rete di ricarica debba affrontare sfide normative e burocratiche".
Per affrontare queste criticità, Motus-E ha proposto un manifesto in cinque punti, mirato a ridurre i costi energetici per gli operatori di ricarica e semplificare le procedure regolatorie e normative. L’obiettivo è un infrastrutturazione capillare, dalla rete autostradale alle concessioni pù lunghe per stabilizzare gli investimenti. Questi passi sono essenziali per rimanere competitivi a livello europeo e garantire una solida base per la mobilità elettrica in Italia. In conclusione, il traguardo delle 70 mila colonnine rappresenta una pietra miliare che, se ben gestita, potrà aprire la strada a un futuro sempre più eco-compatibile.
Fonte: www.rinnovabili.it

